Tensioni eccessive L’Europa non si tocca di Francesco Nucara Abbiamo sostenuto, dal 2001 ad oggi, e con convinzione, la politica espressa da Silvio Berlusconi. Siamo convinti di aver fatto bene. La scelta era ed è il male minore. La politica di questo Governo a noi appariva ed appare tuttora come il male minore, rispetto ad una sinistra che ondeggia tra Antonio Di Pietro, Nichi Vendola e i centri sociali. Se il PDL è nel caos, non minore è la confusione che regna nel PD. Recentemente l’amico Antonio Del Pennino ha commentato la proposta Pisanu-Veltroni, apparsa su "Il Corriere della Sera", dando un giudizio complessivamente positivo. E’ necessario ribadire che, come è vero che i partiti non si fondano dentro gli studi notarili, è altrettanto vero che proposte politiche di tale portata non hanno alcuna possibilità di essere realizzate con un articolo su un giornale, per quanto autorevole esso sia. Tant’è che lo stesso Bersani si dimostra alquanto scettico. Dopo questa ampia premessa cerchiamo di analizzare gli ultimi eventi politici. A proposito delle esternazioni del Presidente del Consiglio, pronunciate in queste ultime settimane, non siamo d’accordo quasi su nulla. Siamo molto preoccupati del metodo, pur condividendo alcune iniziative legislative nel merito. Si rischia di portare le Istituzioni verso un conflitto la cui risultante finale potrebbe essere il disastro della democrazia. E’ pur vero che il Paese ha bisogno di una riforma della giustizia, e il Partito Repubblicano nelle ultime legislature ha provveduto a far presentare disegni di legge in proposito. Certo, c’è il magistrato Cascini che sostiene che il Parlamento non è legittimato a legiferare, e questo è di una gravità inaudita, anche per la carica che lo stesso ricopre nell’ambito del-l’Associazione Nazionale Magistrati. Tuttavia, come la politica non è fatta solo di mascalzoni, ma cionondimeno tra le sue fila sono presenti politici ladri, così pure possono esistere magistrati che esercitano il loro ruolo con obiettivi politici, fermo restando che il corpo della magistratura nel suo complesso è sano e va salvaguardato. L’altra uscita che ai repubblicani fa molto male è costituita dalle dissennate dichiarazioni del Presidente del Consiglio sulla scuola pubblica. Eppure, Berlu-sconi si è laureato brillantemente all’Università Statale di Milano. Orbene, se una scuola pubblica ha prodotto tal fior di imprenditore, sarebbe bene avere un’altra e più alta considerazione dell’insegnamento pubblico, e casomai impegnarsi seriamente per far sì che riprenda a funzionare come cinquant’anni fa, quando il Presidente ha conseguito la sua laurea. Non possiamo addebitare solo a questo Governo l’abbandono della scuola pubblica a favore di quella privata. La storia inizia con il ministro Berlinguer e si conclude – dovremmo sperare di sì – con il ministro Gelmini. E’ ovvio che il mondo clericale – cosa ben diversa dal mondo cattolico – essendo più dedito agli affari che alla fede, ha trovato il modo di essere sostenuto da una potente lobby parlamentare del tutto trasversale. Le risorse finanziarie destinate alla scuola privata potrebbero e dovrebbero essere utilizzate per far meglio studiare i giovani delle classi sociali meno abbienti. Tra gli autori dei testi scolastici tanto vituperati, Berlusconi "accusa" di comunismo il Prof. Della Peruta, che – come dice Peppino Caldarola – è il maggiore storico mazziniano in circolazione. Ai repubblicani non interessano le vite private. Interessa il bene del Paese, e solo quello. Per raggiungere questo obiettivo, in politica come in economia, e per farla breve in democrazia, è necessario un background culturale che non tutti i ministri attuali sembrano possedere. Quali e quante ferite vengono inferte al pensiero repubblicano dalle manicomiali dichiarazioni di Castelli e di Speroni sull’Europa e sui migranti. Se questi ultimi vengono rifiutati dal Veneto, perché dovrebbero essere graditi a Parigi? Non sanno di cosa parlano. Se anche noi dovessimo dare retta agli istinti, dovremmo farla veramente la secessione, e spingere i leghisti nella Valtellina, rifugio dell’ultima ora dei fascisti mussoliniani. Non intendiamo ovviamente scendere su questo terreno, ma se si mette in discussione l’Europa, il PRI ha il dovere di dire forte e chiaro ciò che pensa, traendone tutte le conseguenze, tralasciando i sofismi di quanti repubblicani vivono sui ma, sui se, e sui però. Il regalo di Pasqua a Berlusconi, alla Gelmini, a Bossi, e, perché no, a Vespa, sarà la raccolta degli scritti mazziniani "I Doveri dell’uomo". |